I turisti statunitensi non sono turisti “facili”. Più della metà dei cittadini USA – il 55% per l’esattezza – infatti viaggia all’interno dei cinquanta stati della federazione e le loro mete preferite fuori dai confini nazionali sono principalmente gli stati confinanti, in particolare Messico, Canada e Caraibi.
Tuttavia, parte dei flussi turistici extra-USA è assorbito anche dal Vecchio Continente e, cosa che ci riguarda più da vicino, la maggior parte di turisti che attraversano l’Oceano Atlantico per giungere in Europa, trascorre le proprie vacanze in Italia. Infatti, il 4% dei cittadini statunitensi in viaggio si reca nel Bel Paese, che guida il podio europeo, seguito da Francia e Regno Unito (entrambi al 3%).
I motivi del successo italiano sono molteplici: in primis ovviamente la presenza di città d’arte, seguita dal clima favorevole. Un fattore cruciale che influenza i flussi verso la nostra penisola è anche la presenza di membri della famiglia: un classico del turismo made in USA è infatti il tornare (o visitare per la prima volta) nei propri luoghi di origine, lasciati da bisnonni e trisavoli più di un secolo fa per cercare fortuna oltre oceano. Il quarto motivo che spinge i turisti statunitensi a visitare il nostro paese è la presenza di eventi sportivi e culturali.
Oltre a queste ragioni, ce ne sono di economiche: in Italia infatti si spende bene e i costi, tanto dei voli quanto degli alloggi, sono contenuti.
Il turismo statunitense è quindi un asset cruciale per il settore: basti pensare che la spesa totale nel 2016 è stata di 4,7 miliardi, ben più di quanto fatto da britannici, francesi e tedeschi. Meglio dei cittadini USA solo i turisti provenienti da Giappone, Cina, Corea del Sud e Russia, ma – come è facile immaginare – parliamo di target e tipologie di viaggio differenti.
I dati della presenza di turisti statunitensi nel nostro Paese non sono positivi solo in termini assoluti, ma anche in prospettiva: la loro spesa totale dal 2015 al 2016 è infatti aumentata di 1,8 miliardi di euro e non stiamo ancora sfruttando tutte le potenzialità di questo mercato. Facciamo un esempio: se in Italia ci allineassimo alle performance di Francia, Germania e Spagna, potremmo avere un incremento della spesa dei turisti esteri del 42,8%.
Proprio dall’idea di far fruttare questo enorme potenziale, nasce la tappa numero 54 del nostro Italian Travel Workshop: il 21 settembre saremo a New York per far incontrare aziende turistiche italiane con i più importanti tour operator statunitensi.
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